OPTICAL ART ROOMS

STEFANO FAKE & THE FAKE FACTORY “IMMERSIVE OPTICAL ART ROOMS” (mixed-media installation, 2002 > today)

STEFANO FAKE & THE FAKE FACTORY “IMMERSIVE OPTICAL ART ROOMS” , mixed-media installation: variable dimensions, printed walls, mirrors (2002 > today)

STEFANO FAKE pays homage to the optical art developed in the period 1960-1970 by legendary artists such as Victor Vasarely, Bridget Riley, Jesus-Rafael Soto, Richard Joseph Anuszkiewicz, Omar Rayo Reyes, Jean-Pierre Vasarely, Marina Apollonio, Edna Andrade, Ludwig Wilding, Alejandro Otero, Michael James Kidner, Kazys Varnelis, Antonio Asis, Miroslav Sutej. FAKE reinterprets the geometric transpositions of traditional optical art, invading the spaces around the visitor, who finds himself immersed in vibrant and visually exciting rooms.

Stefano Fake transforms rooms with hypnotic installations featuring optical illusions. Considered a pioneer in the field of computer-generated art, Stefano Fake’s career spans over 25 years. His room installations explore concepts like modularity and repetition, altering the visitor’s perspective of architecture which is the primary medium of his art. By using hypnotizing designs, FAKE tackles the viewer’s perception. Set upon the walls, floors and ceilings, the lines — mostly in black and white — create a feeling of undefined movement.


STEFANO FAKE rende omaggio all’arte ottica sviluppata nel periodo 1960-1970 da artisti leggendari come Victor Vasarely, Bridget Riley, Jesus-Rafael Soto, Richard Joseph Anuszkiewicz, Omar Rayo Reyes, Jean-Pierre Vasarely, Marina Apollonio, Edna Andrade, Ludwig Wilding, Alejandro Otero, Michael James Kidner, Kazys Varnelis, Antonio Asis, Miroslav Sutej. FAKE reinterpreta le trasposizioni geometriche della tradizione, invadendo gli spazi attorno al visitatore, che si ritrova immerso in ambienti vibranti e visivamente stimolanti.

Stefano Fake trasforma le stanze con installazioni ipnotiche caratterizzate da illusioni ottiche. Considerato un pioniere nel campo dell’arte generata al computer, la carriera di Stefano Fake dura da oltre 25 anni. Le sue installazioni immersive esplorano concetti come modularità e ripetizione, alterando la prospettiva del visitatore. Applicando pattern geometrici su pareti, pavimenti e soffitti, FAKE attiva nell’occhio visitatore una sensazione di movimento indefinito.


FAKE 重新诠释了传统的几何变换,侵入了游客周围的空间,他们发现自己沉浸在充满活力和视觉刺激的房间中。

Stefano Fake 使用具有视觉错觉的催眠装置改造房间。 Stefano Fake 被认为是计算机生成艺术领域的先驱,其职业生涯跨越了 25 年。他的房间装置探索了模块化和重复等概念,改变了参观者对建筑的看法,而建筑是他艺术的主要媒介。通过使用迷人的线条设计,FAKE 解决了观众的感知问题。设置在墙壁、地板和天花板上的线条——主要是黑色和白色——营造出一种不确定的运动感。


FAKE는 전통의 기하학적인 전이를 재해석하여 방문자 주변의 공간을 침범하고 방문자는 활기차고 시각적으로 흥미로운 방에 몰입하게 됩니다.

스테파노 페이크(Stefano Fake)는 착시 현상이 나타나는 최면 설치로 방을 변화시킵니다. 컴퓨터 생성 예술 분야의 선구자로 여겨지는 Stefano Fake의 경력은 25년이 넘습니다. 그의 방 설치는 모듈성 및 반복과 같은 개념을 탐구하여 그의 예술의 주요 매체인 건축에 대한 방문자의 관점을 바꿉니다. FAKE는 최면을 거는 선 디자인을 사용하여 보는 사람의 인식을 다룹니다. 벽, 바닥, 천장에 설치된 선들은 대부분 흑백으로 되어 있어 정의되지 않은 움직임을 느끼게 합니다.

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«Il creatore d’arte è l’intuitivo catalizzatore di tutte le informazioni della sua epoca»

(Victor Vasarely)

I bruschi contrasti in bianco e nero, l’insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l’osservatore in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui.»

(Victor Vasarely)

«L’arte astratta del futuro tende all’universalità totale dello spirito, la sua tecnica è destinata a svilupparsi in direzione di un generale progresso tecnologico, la sua fattura sarà impersonale se non addirittura codificabile. Sin dalla sua nascita l’arte è di possesso di tutti. Anche la letteratura e la musica, grazie al progresso della stampa e della diffusione, diventa un possesso dell’intera umanità. Mi figuro che intere mostre saranno semplicemente proiettate su parete. Avendo a disposizione le diapositive delle principali opere d’arte, potremmo organizzare ovunque senza grande fatica e dispendio di denaro gigantesche esposizioni. Sarebbero sufficienti pochi giorni per inviare tutta una retrospettiva in un pacchetto postale in qualunque punto del globo.»

(Victor Vasarely, 1982)

«Il creatore d’arte è l’intuitivo catalizzatore di tutte le informazioni della sua epoca»

(Victor Vasarely)

I bruschi contrasti in bianco e nero, l’insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l’osservatore in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui.»

(Victor Vasarely)

«L’arte astratta del futuro tende all’universalità totale dello spirito, la sua tecnica è destinata a svilupparsi in direzione di un generale progresso tecnologico, la sua fattura sarà impersonale se non addirittura codificabile. Sin dalla sua nascita l’arte è di possesso di tutti. Anche la letteratura e la musica, grazie al progresso della stampa e della diffusione, diventa un possesso dell’intera umanità. Mi figuro che intere mostre saranno semplicemente proiettate su parete. Avendo a disposizione le diapositive delle principali opere d’arte, potremmo organizzare ovunque senza grande fatica e dispendio di denaro gigantesche esposizioni. Sarebbero sufficienti pochi giorni per inviare tutta una retrospettiva in un pacchetto postale in qualunque punto del globo.»

(Victor Vasarely, 1982)

«The creator of art is the intuitive catalyst of all the information of his age»

(Victor Vasarely)

The abrupt contrasts in black and white, the unbearable vibration of complementary colors, the shimmering interweaving of lines and the permuted structures are all elements of my work whose task is no longer to immerse the observer in a sweet melancholy, but to stimulate him, and his eye with it.”

(Victor Vasarely)

«The abstract art of the future tends to the total universality of the spirit, its technique is destined to develop in the direction of a general technological progress, its workmanship will be impersonal if not even codifiable. Since its inception, art has been owned by everyone. Even literature and music, thanks to the progress of printing and diffusion, became a possession of all humanity. I imagine that entire exhibitions will simply be projected onto the wall. Having the slides of the main works of art available, we could organize gigantic exhibitions anywhere without great effort and expenditure of money. A few days would be sufficient to send an entire retrospective in a postal package to any point of the globe.

(Victor Vasarely, 1982)

STEFANO FAKE & THE FAKE FACTORY 

“OPTICAL ROOMS” 

(2002 > today)

http://www.fakeartist.art

STEFANO FAKE pay homage to the optical art developed in the period 1960-1970 by revolutionary artists such as Victor Vasarely, Bridget Riley, Jesus-Rafael Soto and Marina Apollonio smog others. STEFANO FAKE reinterprets the geometric transpositions of traditional optical art, invading the space around the visitor, who finds himself immersed in vibrant and visually exciting room. STEFANO FAKE & THE FAKE FACTORY transform the full environment with hypnotic installations featuring optical illusions. Considered a pioneer in the field of computer-generated art, Stefano Fake’s career spans over 25 years. His immersive installations explore concepts like modularity and repetition, altering the visitor’s perspective and perception. By using hypnotising designs, STEFANO FAKE tackles the viewer’s perception. Set upon the walls, floors and ceilings, the lines — mostly in black and white — create a feeling of undefined movement.

STEFANO FAKE rende omaggio all’arte ottica sviluppata nel periodo 1960-1970 da artisti leggendari come Victor Vasarely, Bridget Riley, Jesus-Rafael Soto e Marina Apollonio. STEFANO FAKE reinterpreta le trasposizioni geometriche della tradizione avanguardista del ‘900, invadendo gli spazi attorno al visitatore, che si ritrova immerso in ambienti vibranti e visivamente stimolanti. Considerato un pioniere nel campo dell’arte digitale e immersiva, la ricerca di STEFANO FAKE si è andata sviluppando sin dall’inizio del nuovo millennio come una nuova forma d’arte che mette lo spettatore al centro dell’opera. Le sue installazioni immersive dedicate all’arte optical – che possiamo sperimentare in questa stanza – si basano sul concetto di modularità e ripetizione, per stimolare ed alterare la percezione visiva del visitatore.